RSPP interno o RSPP esterno?

Pubblicato il 15 ottobre 2025 alle ore 09:00

RSPP interno o esterno? Ecco cosa sapere per scegliere la soluzione migliore per la tua azienda

Ogni azienda, indipendentemente dal settore e dal numero di dipendenti, ha l’obbligo di nominare un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). Ma chi è l’RSPP, quali sono i suoi compiti e conviene affidarsi a una figura interna o esterna?


Che cos’è l’RSPP

L’RSPP è la figura prevista dal D.Lgs. 81/2008 incaricata di coordinare tutte le attività legate alla salute e sicurezza sul lavoro.
In particolare:

  • individua e valuta i rischi presenti in azienda;

  • propone misure di prevenzione e protezione;

  • elabora, insieme al datore di lavoro, il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);

  • collabora alla formazione e informazione dei lavoratori;

  • supporta l’azienda nella gestione degli adempimenti in materia di sicurezza.

È quindi una figura chiave per garantire non solo la conformità normativa, ma anche la tutela concreta della salute dei lavoratori.


RSPP interno: chi può esserlo

L’RSPP può essere una figura interna all’azienda, scelta tra:

  • un dipendente;

  • lo stesso datore di lavoro, nei casi previsti dalla normativa.

Per svolgere questo ruolo, però, è necessario possedere una formazione specifica.

  • Il datore di lavoro che intende ricoprire la funzione di RSPP deve frequentare un corso abilitante (moduli distinti in base al rischio dell’azienda: basso, medio, alto).

  • Un dipendente designato come RSPP deve invece seguire un percorso formativo articolato (Modulo A, Modulo B e, in alcuni casi, Modulo C), con aggiornamenti periodici obbligatori.


RSPP esterno: quando e perché sceglierlo

In alternativa, l’azienda può nominare un RSPP esterno, cioè un professionista o una società di consulenza specializzata.

I principali vantaggi sono:

  • Competenza e aggiornamento costante: un RSPP esterno si dedica esclusivamente alla sicurezza e rimane aggiornato su normativa e prassi operative.

  • Risparmio di tempo: libera il datore di lavoro e i dipendenti da incombenze complesse.

  • Visione oggettiva: un consulente esterno ha la capacità di individuare criticità che, dall’interno, potrebbero sfuggire.

  • Maggiore completezza: spesso porta con sé un team multidisciplinare (medici del lavoro, tecnici, formatori).


Limiti della normativa: quando serve un RSPP professionista

La normativa pone alcuni limiti importanti:

  • In aziende di grandi dimensioni o con rischio elevato (chimico, biologico, cantieri complessi, impianti industriali ecc.), il datore di lavoro non può essere RSPP.

  • In generale, il datore di lavoro può assumere questo ruolo solo in realtà più piccole e meno complesse (con limiti precisi di settore e numero di addetti).

  • Quando non è possibile designare un RSPP interno, o non ci sono dipendenti adeguatamente formati, l’unica soluzione è rivolgersi a un RSPP esterno qualificato.


Conclusione

La scelta tra RSPP interno ed esterno dipende da diversi fattori: dimensione aziendale, livello di rischio, tipologia di attività e risorse disponibili.

Un RSPP interno può essere una soluzione valida per realtà piccole e a basso rischio, ma nelle aziende più strutturate la normativa stessa rende spesso obbligatoria la presenza di un professionista esterno, in grado di garantire competenza, aggiornamento e una gestione completa della sicurezza.

Noi offriamo un servizio completo di RSPP esterno, affiancando l’azienda in qualunque esigenza legata alla salute e sicurezza sul lavoro: dalla gestione degli adempimenti normativi al supporto durante le visite ispettive, assicurando sempre la piena conformità e la massima tranquillità per il datore di lavoro.